A proposito di RIMBORSOPOLI del Consiglio Regionale
A COLORO CHE SONO INTERESSATI ALLA VERITA’ DEI FATTI
Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Reggio Calabria, relativa alle spese sostenute dai consiglieri regionali della IX Legislatura, denominata Rimborsopoli e che ha avuto grande eco mediatico anche per i gravi provvedimenti adottati nei confronti di ex consiglieri, assessori in carica e parlamentari, il sottoscritto si è dovuto difendere dall’accusa di non aver documentato, per l’anno 2010, la cifra di euro 3.200,00- e per l’anno 2011, la cifra di euro 3.900,00 – mentre,nel luglio 2010, la richiesta di un contributo per organizzare una convention con 200 amministratori locali della provincia di Catanzaro inoltrata al capogruppo e finalizzata a far conoscere le attività del gruppo consiliare della Lista Scopelliti Presidente, è stata ritenuta manifestazione elettorale anche se la cifra di 7.500,00- euro ricevuta non è stata mai rendicontata per tale manifestazione. Per queste accuse il GIP ha autorizzato un sequestro preventivo di 14.500,00- euro.
La nostra difesa è stata abbastanza semplice in quanto le cifre relative agli anni 2010 e 2011 erano residui di cassa (ritenuti leciti dagli stessi inquirenti) utilizzati nei primi giorni dell’anno successivo per pagare i collaboratori mentre il rimborso dei 7.500,00- euro è stato utilizzato per pagare spese ritenute conferenti dagli stessi inquirenti.
Il Tribunale del Riesame a cui siamo ricorsi immediatamente ha accolto il ricorso annullando il provvedimento di sequestro preventivo impugnato in quanto “emerge con evidenza che l’odierno ricorrente ha sostenuto spese conferenti in misura superiore all’entità dei rimborsi ricevuti per una differenza di € 9.560,85 (€ 111.960,00 – 102.400,00), per cui manca già sul piano oggettivo il presupposto fondamentale per l’integrazione nel caso di specie del delitto di peculato e cioé l’appropriazione del denaro in misura superiore alle spese conferenti.”
PER I PARTICOLARI:
STAMPA:
